Tecniche, metodi e tipologie di counseling

Le tipologie, le tecniche e i metodi più efficaci: tutto quelli che devi sapere sul counseling

Il counseling è un percorso che favorisce la crescita personale e, come tale può essere considerato come uno stile con cui un cliente viene accompagnato nel suo processo di consapevolezza, di conoscenza di se stesso in direzione dell’obiettivo che desidera raggiungere.

Il counseling prende spunto nei suoi principi da una o più correnti di pensiero, in modo da avere un filo conduttore, una direzione verso cui tendere, che possa dare anche strumenti di lavoro differenti, a cui il counselor può attingere scegliendo quello che ritiene più opportuno in base alla persona con cui si trova a lavorare.

Le correnti di pensiero presenti nel counseling, sono principalmente quelle della psicologia, solo per citarne qualcuna la Gestalt, la Psicosintesi, la Bioenergetica. Oltre a queste il counseling può ispirarsi alla religione, alla mistica orientale, alla filosofia più in generale.

Occorre dire come tra le varie scuole di pensiero psicologiche, nessuna ha dimostrato di essere migliore in termini di successo delle altre, per cui conoscere diversi indirizzi permette di avere un bagaglio culturale e di strumenti che allarga la mente e arricchisce il modo di condurre una seduta di counseling.

I principali modelli
Counseling rogersiano

Carl Rogers, con la sua pratica, con il suo modo di fare e soprattutto con il suo modo di essere può essere considerato colui che ha dato il via al counseling e che ha ispirato migliaia di counselor e psicologi. 

Questo modello fa riferimento ai principi della Psicologia Umanistica. Rogers aveva la profonda convinzione che tutti gli uomini hanno una naturale capacità allo sviluppo personale e quindi il counselor deve avere fiducia in quella che lui chiama tendenza attualizzante

Secondo questa visione, ciascuna persona è in grado di sviluppare le proprie abilità, attitudini, potenzialità e di utilizzarle per trovare il proprio posto nel mondo.

Il counselor avrebbe quindi il compito di creare le condizioni necessarie affinché la persona possa trovare il terreno fertile e far germogliare queste sue qualità. Il counselor favorisce le condizioni attraverso l’ascolto e l’empatia e attraverso questi ingredienti il cliente sarebbe in grado di chiarire a se stesso la propria situazione ed essere in grado di prendere le decisioni migliori al fine di realizzare i propri obiettivi.

Questo modello è da considerarsi la base del counseling ed è quello più praticato dai counselor di tutto il mondo.

Counseling di Gestalt

La Psicologia della Gestalt (forma in tedesco) o psicologia della percezione nasce ad opera di Max Wertheimer partendo dai presupposti teorici di Husserl e Mach sulla percezione

Secondo questa visione non esisterebbe una realtà unica, ma tante realtà soggettive e personali che sono determinate da come ciascuno individuo percepisce ciò che gli sta accadendo e questo fa si che ci sia una responsabilità in prima persona e dunque che ciascuno ha un ruolo di primo piano nell’affrontare ogni evento della vita. Lo scopo principale della Gestalt è quello di capire come si è creata una situazione piuttosto che arrivare al perché. Conoscere le dinamiche presenti e non passate, i comportamenti, le abitudini, i pregiudizi che si hanno permette di averli presenti e quindi di poter fare qualcosa per modificarli.

Attraverso il counseling di Gestalt si porta l’attenzione sulle percezioni, sulle sensazioni presenti e partendo da esse si procede ad una trasformazione della percezione stessa.

Il counselor in questo caso è il facilitatore di questo processo, ovvero è la persona che guida il cliente nell’esplorazione delle sensazioni perché egli possa divenire più consapevole del proprio dialogo interiore che utilizza linguaggi diversi rispetto a quelli della mente.

Il counselor fa in modo che la persona possa esprimere ciò che sente, favorisce l’accettazione di sé e favorisce l’evoluzione della persona.

Counseling di Psicosintesi

La corrente di pensiero della Psicosintesi nasce ad opera di Roberto Assagioli ed egli considera che l’uomo sia composto da quattro parti (fisica, emotiva, mentale e spirituale) e perché un uomo possa realizzarsi nella propria vita è necessario che tutte queste dimensioni siano realizzate.

L’uovo simbolo della psicosintesi è anche il modello della struttura della psiche proposto da Assagioli in cui nel nucleo interiore è contenuto l’Io profondo e all’esterno dell’uovo c’è l’inconscio collettivo quella parte della psiche dell’intera umanità.

Il counseling di Psicosintesi favorisce innanzitutto il dialogo interiore, condizione necessaria perché una persona possa conoscere se stessa, attraverso le sue sensazioni, emozioni e pensieri. Il dialogo interiore è favorito attraverso diverse tecniche particolari, con l’obiettivo di arrivare ad una sintesi tra le diverse parti

della persona. Una grande importanza la rivestono le immagini siano esse derivate dai sogni, visualizzate durante una seduta o disegnate che corrisponderebbero al linguaggio dell’inconscio, altrimenti non accessibile attraverso la logica e altri processi strettamente cognitivi.

Anche in questo modello sono fondamentali la fiducia nell’autorealizzazione dell’individuo, per il suo pieno sviluppo.

Counseling bioenergetico

La Bioenergetica nasce con Alexander Lowen, a sua volta allievo di Wilhelm Reich padre delle terapie corporee in psicologia.

Lowen sviluppò un concetto secondo cui l’uomo e la donna, nel corso della propria vita sviluppano una “corazza”. Quest’ultima sarebbe l’insieme di tutti gli atteggiamenti sviluppati ad impedire la percezione di sensazioni ed emozioni molto intense, con l’obiettivo di difendersi da qualcosa che potrebbe farci stare male.

Passando il tempo, la corazza diviene via via più forte ed intensa arrivando anche ad impedire la creatività e il pieno sviluppo delle potenzialità della persona, riducendo la capacità di comunicazione con gli altri e anche la capacità di dare e ricevere amore, necessaria per un equilibrio psico-fisico. Il corpo in bioenergetica rappresenta la chiave per accedere a quella parte che è il carattere, una parte della personalità di ciascuno. 

Nel counseling bioenergetico, accanto al colloquio vengono utilizzate tecniche di respirazione, posture specifiche al fine di diminuire l’impatto di questa corazza e portare la persona in contatto con il suo nucleo più profondo, sperimentando un modo diverso di percepirsi e quindi avendo la possibilità di vedere le cose da un nuovo punto di vista.

Da quel momento il cliente è pronto per poter incamminarsi verso il traguardo, l’obiettivo da lui stabilito all’inizio del percorso di counseling, con un nuovo slancio e nuove risorse interiori.

Counseling filosofico

La filosofia nell’antica Grecia era una disciplina pratica, che donava saggezza e quindi serviva per orientare il comportamento nella vita quotidiana delle persone.

Il filosofo tedesco Gerd Achenbach ha proposto così la pratica filosofica, un modo in cui la filosofia incontra il counseling e propone a chi ne fa richiesta un percorso che porta a riflettere sul proprio modo di pensare la realtà, mettendo in luce i valori, le contraddizioni, in una forma di dialogo libero. 

 

Nella consulenza filosofica i principi di riferimento sono sia quelli della filosofia classica, fino ad arrivare a quelli più recenti dei filosofi attuali che hanno  “contestualizzato” la filosofia nel tempo moderno. Questo dialogo aperto permette di portare l’attenzione sulla vita umana nel suo complesso, favorendo come per le altre forme di counseling, il bisogno di essere ascoltati e presi sul serio.

Counseling integrato

Come si può evincere dalle brevi descrizioni precedenti, il counseling non è una tecnica e quindi le varie correnti di pensiero sono ispiratrici di idee, di strumenti di lavoro, di principi. Più spesso il counseling che viene proposto amalgama tra loro questi stili e ne fa una sintesi in modo da adattarsi il più possibile alle esigenze e alle caratteristiche del cliente.

Il filo conduttore è quello di fare in modo che la persona possa diventare più consapevole dei propri segnali interiori e quindi entrando in armonia con essi possa modificare il proprio comportamento, trovando la giusta via verso la realizzazione di sé.

Nel counseling integrato, è necessario che il professionista sia preparato, cioè abbia delle nozioni e degli strumenti ben consolidati che possano poi essere applicati nel percorso di accompagnamento.

Il fatto di poter attingere nel proprio bagaglio di conoscenze a differenti correnti di pensiero può essere un grande aiuto, nella misura in cui questo permette di creare una miglior sintonia tra counselor e cliente, integrando tutto il sapere in un unico approccio.

Il mio modello di counseling

Il mio percorso di formazione di counseling mi ha portato a studiare presso la scuola Insight di Milano, dove ho appreso un modello di counseling integrato.

Quest’ultimo si rifà ai principi del counseling rogersiano e li arricchisce con i principi della Psicologia Transpersonale. Essa deve la sua esistenza a numerosi autori: Ken Wilber, Stanislav Grof e Charles Tart sono i principali pensatori ed ispiratori di questa corrente di pensiero. La Psi Transpersonale riconosce che l’essere umano possiede una dimensione spirituale, indipendente dal proprio credo religioso, che può essere intesa come una realtà più vasta della propria coscienza, quindi una dimensione che va oltre l’IO psicologico come lo si conosce normalmente.

Nel counseling da me adottato il riferimento è il modello olistico, dove i diversi livelli dell’uomo quello corporeo, emotivo, mentale e spirituale non possono essere separati e quindi sono tra loro strettamente intrecciati.

Attraverso alcune tecniche, legate soprattutto al respiro condotto secondo stili e ritmi diversi, queste dimensioni possono essere esplorate ed integrate per sperimentare il collegamento che esiste tra respiro, sensazioni ed emozioni. Tutto questo con lo scopo di aumentare il proprio benessere e la conoscenza di sé.

Le tecniche proposte sono inserite in un “normale” contesto di counseling in cui la relazione e la comunicazione sono fondamentali per creare le condizioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo del cliente.

Per concludere

In questo testo ho esposto quali sono i principi che guidano il counseling e quali sono le correnti di pensiero che lo influenzano, sapendo di non avere esaurito in nessun modo le varie tipologie presenti. 

Credo, oltre il modello ispiratore, che la cosa più importante sia la scelta del professionista a cui ci si rivolge: come per tante professioni, la relazione tra counselor e cliente è fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo concordato. Ritengo che nella scelta sia importante verificare le conoscenze del professionista e, soprattutto sentire, lasciare che le proprie sensazioni possano trovare spazio nella scelta della persona a cui ci rivolgiamo per condividere un percorso di crescita personale.

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