Come superare l’ansia

Le tecniche di counselling per superare l’ansia

L’ansia e più in generale la paura, nelle sue molte forme, sono qualcosa di frequente nella vita di molte persone. Alcuni soffrono in maniera importante di ansia e questo può disturbare molto la quotidianità, a causa dei sintomi a cui la stessa ansia può portare: battito del cuore accelerato, respiro corto, senso di agitazione.

Per alcune persone, le occasioni di ansia durante la giornata possono essere molteplici: timore di non trovare parcheggio in centro, paura di arrivare in ritardo al lavoro a causa del traffico non prevedibile e per i più giovani, il timore di un’interrogazione.

Oltre a questi motivi più piccoli, possono essercene altri, collegati ad eventi più significativi come la paura di alcuni sintomi appena insorti o la paura per un evento giunto inatteso.

Come superare un momento difficile
Breve anatomia dell’ansia

L’ansia è una forma di paura che scatta per tutti quegli eventi, in cui il nostro cervello ritiene che ci sia un potenziale pericolo, di qualunque natura. La percezione di questa paura è molto soggettiva, in quanto essa è relativa alla valutazione delle nostre risorse disponibili, per far fronte alla situazione ritenuta di pericolo: se il cervello ritiene di non avere abbastanza abilità per riuscire ad affrontare il momento, scatenerà la reazione di paura/ansia.

La percezione può variare molto, non solo a seconda della situazione, ma anche secondo altri fattori che influenzano lo stato interiore: il fatto di avere altri motivi che hanno già aumentato lo stato di allerta (come l’aver subito un lutto, specialmente recente), possono peggiorare e scatenare in maniera più forte uno stato di ansia.

L’ansia può essere classificata tra le emozioni, che tutti gli uomini, o per meglio dire, tutti i mammiferi provano: le emozioni sono una caratteristica fondamentale per la sopravvivenza, in quanto esse interagiscono in maniera stretta con il nostro comportamento, determinando così le azioni da intraprendere, che servono per regolare la nostra fisiologia. Quando l’emozione provata diventa eccessiva, quindi supera il suo livello per così dire ottimale, può diventare un disturbo.

L’ansia è un segnale, che indica uno stato interiore, non è di per sé un problema. Questo aspetto è bene sottolinearlo, perché nella maggior parte dei casi ci si concentra sui sintomi dell’ansia e non sulla motivazione che può averla causata.

I segnali dell’ansia

I segnali dell’ansia possono manifestarsi tanto sotto il profilo fisico, quanto sotto il profilo mentale:

  • Sensazione di minaccia o di pericolo
  • Difficoltà di concentrazione
  • Irritabilità
  • Insonnia
  • Disturbi gastro-intestinali
  • Sensazione di soffocamento
  • Sensazione di nodo in gola
  • Vertigini
  • Sensazione di sbandamento
  • Contratture muscolari
  • Affaticabilità
  • Tachicardia
  • Aumento della pressione sanguigna

Questi sono solo alcuni dei sintomi, a cui se ne possono aggiungere altri, molto personali. Se l’ansia è continuativa, può essere non solo fastidiosa, ma anche invalidante.

È importante ricordare, prima di continuare nella lettura, che prima di affrontare la propria ansia è necessario vederla in un modo diverso, ossia come un segnale corporeo e non (solo) come un sintomo da combattere ed eliminare a tutti i costi.

Sia chiaro: l’ansia non è qualcosa di piacevole, tuttavia la sua presenza ha per il nostro corpo un significato ed è proprio questa la guida che ci può aiutare nell’affrontare questo segnale.

Dialogare con l’ansia

Se attraverso l’ansia il nostro corpo sta cercando di comunicare qualcosa, per comprenderlo è necessario iniziare a parlare la sua lingua, altrimenti si rischia di creare un dialogo tra due stranieri che non si intendono nella comunicazione.

L’ansia, da un punto di vista neurologico, come la maggior parte delle emozioni, attiva due tipi di vie: una via inconscia che passa direttamente dall’amigdala e dall’ipotalamo e una via cosciente che attiva alcune strutture della corteccia cerebrale. Quando è stimolata in maniera importante la prima via (che si accende più velocemente della seconda), la via consapevole non si può più attivare.

Questo ci fa comprendere che, per lavorare sull’ansia, non bastano forza di volontà e pensiero logico (efficaci sulla componente consapevole – seconda via), bensì è necessario sfruttare canali di natura diversa, come l’esercizio e il movimento mirato, quindi delle attività che attivino il corpo e le sue risposte fisiologiche.

Partendo dal presupposto che l’ansia ha una funzione necessaria alla nostra sopravvivenza, occorre prima di tutto conoscerla su se stessi.

Riconoscere l’ansia

Facciamo qualche passo insieme:

I segnali corporei
  • Ora fermati un po’, mettiti comodo, in un posto tranquillo in cui nessuno ti possa disturbare per un po’di tempo. 
  • Chiudi gli occhi e fai qualche respiro profondo per riuscire a portare quiete nella tua mente
  • La tua attenzione si orienta al corpo e puoi notare tutte le sensazioni corporee, che stai percependo. Tutte le sensazioni sono da tenere, in qualunque distretto corporeo: mani, piedi, petto, gola, ecc.
  • Quando hai notato, con calma, tutte le percezioni, puoi annotarle, in modo da poterle vedere

 

Emozione
  • Rileggi con calma, quello che hai scritto. L’insieme di tutte queste sensazioni, corrisponde in maniera abbastanza dettagliata al modo di manifestarsi della tua ansia. Ora sai che questo è il modo in cui il tuo corpo ti sta comunicando il messaggio ANSIA
  • Può essere che ci siano volte, in cui l’ansia si manifesta in modalità leggermente differenti, l’importante è riconoscerla e chiamarla per nome
  • La prossima volta in cui ti sentirai in questo modo, con questi sintomi, ripetiti in maniera chiara e decisa: “In questo momento sto soffrendo di ansia”. Questo ti permetterà di prendere un po’ le distanze dall’ansia stessa, depotenziandola almeno in parte

Quello presentato può essere un primo passo, per entrare maggiormente in confidenza con l’ansia.

Liberarsi dall’ansia

Abbiamo visto come l’ansia alteri tutta la fisiologia psico-corporea, per questo è possibile agire a differenti livelli per ripristinare uno status di tranquillità.

Respirazione diaframmatica

L’utilizzo della respirazione diaframmatica, molto conosciuta e diffusa, può essere estremamente efficace nel gestire un attacco di ansia nella sua fase più intensa. Il respiro, come detto precedentemente, durante l’ansia può essere alterato, con un reclutamento maggiore dei muscoli del torace, rispetto al diaframma; questo comporta un cambiamento nella respirazione stessa, che diviene meno efficace e, nello stesso tempo tende ad aumentare di velocità, cosa che contribuisce ad aumentare l’agitazione.

Può essere dunque importante, focalizzare la propria attenzione alla respirazione con la pancia, in cui si desidera che durante l’inspirazione la pancia si gonfi, mentre durante l’espirazione la pancia si abbassa, abbassandone anche un po’ il ritmo.

Tutto questo ha il potere di stimolare quella parte del sistema nervoso autonomo, il parasimpatico, che è in grado di ridurre lo stato di ansia, inducendo un maggior rilassamento fisico e mentale.

Questo rilassamento è una condizione sine qua non, affinché il corpo possa ritornare, almeno temporaneamente nella sua fisiologia di benessere.

Il movimento

L’ansia prolungata può far rilasciare al nostro corpo, alcuni ormoni che possono aumentare i livelli di energia. Quest’ultima in effetti, può essere in eccesso, dando problemi tra cui difficoltà a prendere sonno.

Per far fronte a questa situazione, il generale l’attività fisica assume un ruolo molto importante, che serve a scaricare questa energia in eccesso.

È impossibile stabilire a priori quale tipo di attività possa adattarsi a ciascuno, perché cambia in relazione alle condizioni fisiche, all’età, allo stato di salute.

Occorre, in primis, valutare quanto movimento facciamo nella giornata e, in relazione a questo poi impostare un livello di attività che sia adeguato. 

Oggi gli smartphone, danno informazioni su quanti passi si fanno in una giornata: se il nostro numero è veramente limitato o se i passi vengono fatti tutti entro le mura domestiche, varrebbe la pena di aumentarne il numero e comunque di dedicare del tempo a camminare fuori casa.

In generale, l’attività fisica permette di consumare energia e diminuisce i livelli di ansia, aumentando nello stesso tempo il senso di controllo sulla propria vita.

Prendersi cura del sonno

Dormire quando si soffre di ansia può risultare difficile, sia nella fase di addormentamento, che in generale come numero di ore dormite.

È importante quindi, in questi casi, prendersi un po’ cura del proprio modo di dormire, perché la mancanza di sonno peggiora a sua volta lo stato di ansia.

Ecco alcune semplici regole: andare a letto ad orari regolari, senza anticipare o posticipare; quando la notte si è svegli, uscire dal letto, alzandosi per fare un’attività poco impegnativa e poter ritornare a letto quando il sonno ritorna; utilizzare la camera da letto solo per dormire o per fare l’amore, non è il luogo né per lavorare e nemmeno per vedere la TV.

Dormire il giusto numero di ore, diverso per ciascuno, è realmente una questione di salute e che permette anche un miglioramento dello stato di ansia.

I rapporti interpersonali

Le relazioni con le persone intorno a noi, per chi soffre di ansia, sono estremamente importanti, sebbene possano essere influenzate negativamente dalla presenza dell’ansia stessa. Tra coloro che sono in stretto contatto con persone ansiose, una delle reazioni tipiche è quella di irritazione, di vivere la relazione con fastidio.

È per questo che la persona con ansia, ha bisogno di coltivare molto il rapporto con le persone vicine, cercandone sostegno e accettando anche la loro ironia, che tante volte viene messa in gioco, non per sminuire la sofferenza, bensì per alleggerire lo stato d’animo.

Poter parlare e aprirsi a persone che comprendono lo stato interiore, può essere di grande aiuto, poiché aiuta a condividere il peso che ci si porta dentro.

Questi rapporti personali, perché funzionino, devono essere coltivati in una duplice direzione: cercare il sostegno e nello stesso tempo lasciar andare un po’ le proprie paure, altrimenti resta il rischio che le persone possano rapidamente allontanarsi.

Concludendo

Questi sono dei piccoli accorgimenti, suggerimenti che possono essere messi in gioco, al fine di ridurre l’impatto dell’ansia sulla propria vita.

Abbiamo visto, prima di tutto, come sia utile prendere un po’ più confidenza con i segnali corporei dell’ansia, poiché questo ci permette di ridurne l’impatto e parlare con lei, attraverso una via differente, in quanto il pensiero cosciente non è molto efficace.

Poi si può gestire il tutto, mettendo un po’ di ordine nella quotidianità, utilizzando alcune pratiche e prestando una maggior attenzione nella cura del dormire e dei propri rapporti con le altre persone, specialmente quelle con cui si ha più a che fare.

Quando l’ansia persiste, oppure se desideri approfondire queste tecniche per la gestione, non esitare a contattarmi, per mandarmi un messaggio e insieme capiremo cosa si può fare per favorire il tuo cambiamento.

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