Le persone altamente sensibili (HSP o PAS) costituiscono una percentuale della popolazione che si può dire siano più sensibili e reattive agli stimoli esterni ed interni. Elain Aron è stata una delle prime studiose ad interessarsi a questo campo e ha individuato quattro caratteristiche, che sono indicate normalmente con l’acronimo D.O.E.S. Ognuna di esse indica un aspetto di questa alta sensibilità. In questo articolo dopo aver toccato le generalità, approfondiremo la prima caratteristica D, che indica la profondità (Depth in inglese) dell’elaborazione delle informazioni.
Le caratteristiche dell’alta sensibilità
L’alta sensibilità è un tratto di base della personalità, nel quale si ha una una differente risposta agli stimoli interni ed esterni rispetto alla popolazione “non altamente sensibile”.
Studi del 2018 della psicologa Francesca Lionetti* identificano un 30% della popolazione altamente sensibile, che si differenzia dal restante 70% che è mediamente sensibile o non sensibile.
Essere PAS o HSP non è qualcosa di speciale o una sfortuna, semplicemente è una propria caratteristica.
Pur considerando che ogni persona, anche tra gli altamente sensibili, è differente e possiede qualità uniche, nel descrivere questo tratto normalmente si fa riferimento all’acronimo inglese D.O.E.S, che significa:
Depth (profondità nell’elaborazione)
Overstimulation (sovrastimolazione)
Emotivity/empathy (emotività ed empatia)
Subtleties (sensibilità ai dettagli)
Le persone altamente sensibili, rispetto a quelle non altamente sensibili possono essere:
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molto coscienziose
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facilmente infastidite da rumori forti o ambienti caotici
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influenzate in maniera importante dall’umore degli altri
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più sensibili al dolore
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difficoltà a dimostrare le proprie qualità quando si è osservati o valutati
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tendenza a pensare molto, a fare riflessioni e cercare link rispetto a quanto accade
In un articolo precedente è già stata toccata la caratteristica dell’emotività e dell’empatia, corrispondenti alla lettera E.
La profondità di elaborazione degli stimoli
La lettera D, come già detto corrisponde alla profondità di elaborazione degli stimoli.
Cosa significa una maggior profondità di elaborazione?
Questa caratteristica è legata indissolubilmente alla capacità di elaborazione del sistema nervoso. Secondo studi di Bianca Acevedo** del 2014 e del 2018 basati sulla risonanza magnetica funzionale, sembra che il cervello delle HSP elabori differentemente le informazioni, ovvero vi sono aree del cervello, in particolare quelle legate all’attenzione, alla pianificazione delle azioni, alla consapevolezza di sé che rimangono mediamente attive per un tempo più lungo rispetto alle non-HSP.
Questo aspetto è collegato al fatto che le persone sensibili tendono a pensare maggiormente, sono piuttosto riflessive e, in generale, tendono a “riflettere molto prima di agire”.
Questo pensiero profondo ne fa delle persone che hanno difficoltà a prendere delle decisioni, in quanto valutano ogni conseguenza possibile, in rapporto alle proprie azioni.
Creatività e spiritualità
Un’altra sfaccettatura è che, in relazione alla propria alta emotività (l’aspetto legato alla lettera E del tratto) esse sviluppano facilmente curiosità, creatività e intuizione.
Per queste persone solitamente la spiritualità riveste un ruolo importante nella vita, dove il termine spiritualità non coincide espressamente con la religione, ma è da intendersi piuttosto con la necessità di dare un significato più profondo alla propria esperienza e vita.
Recentemente, una giovane ragazza mi ha detto che le capita spesso di trovare le sue conversazioni con le amiche o con alcune persone che la circondano piuttosto noiose, a volte addirittura superficiali, in quanto lei sente la necessità di instaurare relazioni che si basino su un certo grado di profondità che fatica a trovare negli altri.
Questo aspetto è frequente nelle persone altamente sensibili, che a causa di quella che considerano superficialità si sentono un po’ esclusi o comunque diversi dagli altri.
Comprendere la propria profondità
Una domanda tipica è “Ma perché io mi trovo a pensare cose così diverse dai miei coetanei?”; questo aspetto assume una certa rilevanza, specialmente se a pensarlo è una giovane adulta o una ragazza in età adolescenziale.
Comprendere il proprio tratto, può aiutare a fare in modo che si capiscano meglio le proprie dinamiche interiori e ci si possa accettare maggiormente per quello che si è, favorendo anche la relazione con gli altri, fin dall’età più giovane.
Qui abbiamo presentato in breve, l’aspetto della profondità di elaborazione delle informazioni (caratteristica D). Le altre tre O, E e S sono ugualmente presenti nelle HSP, ciascuna con proprie peculiarità, di cui ci si occuperà in altri articoli.
Se ti sei ri-trovata/o in quanto scritto in questo articolo e vuoi approfondire qualche aspetto di te, non esitare a contattarmi qui.